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Il codice della cortesia italiana

184462
Giuseppe Bortone 39 occorrenze
  • 1947
  • Società Editrice Internazionale
  • Torino
  • verismo
  • UNICT
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Il codice della cortesia italiana

ricca; è elegante ; è generosa; è di spirito... Fra tutti, ce n'è uno particolarmente lusinghiero, e che riesce specialmente gradito ; quello in cui

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contegno. Giovinetto bene educato è quello che meno ha da imparare nella vita civile; perché egli ha conosciuto in casa le norme della cortesia, e si

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lavoro indispensabile è quello di preparare i piani della credenza e della controcredenza, per evitare di aprire e chiudere continuamente sportelli e

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valendosi di quello che essi stessi dicono, perché ogni veste e ogni stoffa, come pure ogni cappello e ogni scarpa, dicono sempre qualche cosa, e assai

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quello che, secondo le esigenze di ciascuno, può occorrere fuori di casa. Se si debbono sbrigare parecchie faccende, e si teme di dimenticarne

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quello del salutare. Al saluto non si suole, generalmente, attribuire tutta l'importanza che ha; pur dovendo ciascuno di noi convenire piú delle volte

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ufficio, è quello di rispettare scrupolosamente il turno. Non è certo ben giudicato chi, mostrando o inviando la propria pomposa carta di visita, o

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. Nell'automobile, il posto d'onore è quello in fondo, a destra, ultimo quello davanti a sinistra. Quando una signora si trovi nella propria vettura, conserva

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signora segue; se si deve scendere, la signora precede. Se si è in compagnia, non si occupa il posto migliore, che è quello col viso rivolto alla sala

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biglietti in numero superiore a quello dei posti disponibili. Per recarsi a sedere, è opportuno attendere l'intervallo: si evita di fare dei via vai

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, quello estremo, piú rivolto alla sala che al palcoscenico, salvo che, evidentemente, non si preferisca prender interesse allo spettacolo piuttosto che

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meglio aver la luce accesa ; ricordare che prevale il diritto di tenerla accesa su quello di tenerla spenta. Nella carrozza ristorante, contenersi come in

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quanto piú moderatamente che altrove, perché le gambe si sono abbastanza esercitate durante la giornata. Lo svago preferito è quello delle escursioni a

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, questa gentilezza maschia che, passando dal campo olimpionico a quello civile, ha bandito tutto ciò che ancora sopravviveva, nella nostra vita, di

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perché si possa, quando si è gentiluomini, compromettere con leggerezza quello altrui, o vedere con leggerezza compromesso il proprio. Ciò che piú

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; sovrapposizione caotica di impressioni; in una parola, inconsiderata volontaria rinunzia a quello che dovrebbe essere il primo canto - e il piú bello! - del

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temi fondamentali della pedagogia, e precisamente quello dei rapporti fra autorità e libertà. La pedagogia liberale, facendo scempio della saggezza dei

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fu educato costantemente ed esclusivamente in famiglia, dai genitori e da precettori privati, e quello che fu educato nelle scuole pubbliche, c'è, a me

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scolastica è dovuta ad antipatia dell'insegnante. Ora, questo dell'antipatia, come quello del suo contrario, è un fatto umano, spiegabilissimo; ma non

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rumori, nelle ansie, nelle ipocrisie della infernale vita cittadina. La scuola cesserà di essere quello strumento di tortura che è, il giorno in cui non

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momento alcuni obblighi, come quello del saluto, che talora potrebbero trascurare, né pur ricordando i nomi o le fisionomie delle persone cui li avrei

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di sottostare a una regola, di ubbidire a una disciplina, di conformarsi, cioè, a tutto quello che esiste al mondo, perché nulla esiste al mondo che

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vanno dal piú elementare - quello del saluto al grado non alla persona - al dovere supremo - quello della bella morte sul campo. - «Valore e Cortesia

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popolo, pur quello che non sa di « codici » e di « galatei », è maestro di garbo, di gentilezza, di finezza a molti che, in una cornice vistosa

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primo dovere - o accorgimento - di chi chiede è quello di capire se il prestito è possibile senza danni, senza fastidi, senza preoccupazioni. Quindi

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presenti. Per un membro del clero di grado inferiore, il posto a tavola è quello a destra della padrona di casa; a meno che questa non creda di cedergli

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pensare: Avrei dovuto far cosí, non come ho fatto; avrei dovuto parlare in questo modo, non in quello... Colpa della timidezza, per cui perdiamo la

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quello di strappargli un sorriso o, addirittura, una bella risata: a condizione, beninteso, che quest'ultima non sia sguaiata; cioè, o troppo rumorosa o

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Giuseppe Tucci, scrivendo del Giappone, afferma che quello è un paese dove la forma è un codice di vita: egli vi ha potuto notare una compostezza, un

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, conversando, non si deve vagare con lo sguardo di qua e di là quasi sfuggendo quello dell'interlocutore. Se si parla con parecchi, ci si rivolge un po' a tutti

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fare la cameriera, né dall'autista quello che deve fare il cuoco. Se ci fosse bisogno di aiuto o di sostituzione, chiederlo per piacere. Il trattare

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Col personale che « ci aiuta » nel disbrigo delle faccende ordinarie e, direi quasi, materiali della casa, non va confuso quello cui si affida

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locali : « le saliere portano bene... »; « le lampade portano male... », ecc. Il regalo va scelto per quello degli sposi che si conosce; e va a lui

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piace, da quello che avevano da signorine, ma senza la parola « vedova »: per coniugi, il nome del marito e della moglie, col cognome del primo; e

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simbolo e un segno misterioso di chi sa mai quale setta segreta... Uno dei soliti fatali errori della vita - quello di « dar corpo alle ombre », - uno dei

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Alcuni decenni addietro, si fece un simpatico tentativo: quello di usare il voi, invece del lei, rivolgendosi a signore. Il tentativo riuscí e la

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irreprensibile « costume », è necessario non meno conoscere il costume degli altri Paesi; e non perché si debba a questo adattare quello; ma perché un

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seritta: « Visite brevi ». Altro stretto dovere dei radioamatori è quello di non disturbare la quiete delle famiglie vicine, specialmente in alcune ore

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sostituzione: fatta la scelta, che sia sempre quello. È bene anche avere a portata di mano una scatola di sapone in pasta a base di pomice, per poter

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